Clarice Starling: Molti serial killer tengono un trofeo delle proprie vittime.
Hannibal Lecter: Non io.
Clarice Starling: No, lei le mangiava.
(Il silenzio degli innocenti, 1991)
Quando si affronta il discorso sulla natura e le ragioni del cannibalismo in ambienti non necessariamente accademici, ognuno sembra avere idee e opinioni abbastanza chiare sull’argomento. C’è chi pensa sia un mito e nega totalmente l’esistenza di questa pratica (“È un espediente cinematografico!” “I cannibali se li è inventati Colombo!”); c’è chi inizia un’esposizione generalizzante su come “le antiche tribù non civilizzate mangiassero carne umana per assimilare le qualità del proprio nemico”; altri ancora, forse meno interessati ai discorsi, fanno riferimento a performance come The Worst Pies In London (canzone tratta dal musical Sweeney Todd: The Demon Barber of Fleet Street) o propongono di rivedere la nuova serie tv Hannibal (2013-2015) per analizzare il fenomeno.
Sembra quindi che, quando si tratta di cannibalismo al di fuori dell’ambito scientifico, pochi abbiano un quadro sufficientemente completo a riguardo, ma tendono invece a considerare leggende metropolitane e vari luoghi comuni come le uniche certezze.
Sfatiamo uno dei miti più comuni: il cannibalismo non è un mito, ma una pratica attestata storicamente e scientificamente, ancora oggi presente. Per chi invece ne ammette l’esistenza ma la associa a comportamenti legati ai serial killer, ai malati mentali o a popolazioni lontane e “selvagge”, la notizia è che il cannibalismo è un qualcosa di più vicino a noi di quanto si possa pensare.
Ma dal punto di vista dell’antropologia quali possono essere le ragioni più comuni che possono spingere l’uomo a cibarsi di propri simili?
- Il rituale. Una delle classiche concezioni del cannibalismo fa riferimento alla pratica rituale: si mangia il cuore del coraggioso, il cervello dell’intelligente, il muscolo del “forzuto” per ottenerne la qualità prescelta. Informazioni su questa credenza comune alquanto diffusa sono riportate in alcune osservazioni di James Frazer (Il ramo d’oro, 1890), dove la pratica cannibalica veniva spiegata come uno sfruttamento del nemico: invece di farlo schiavo o prigioniero, le sue abilità venivano acquisite tramite la pratica di mangiarne le carni. Sostenitore della tesi del cannibalismo come espressione di una concezione rituale è anche Marshall Sahlins, che attribuiva il sacrificio Azteco come tale e non come una dieta a base di proteine animali veloce e assicurata (Marvin Harris, sempre in riferimento agli Aztechi, dava invece importanza alla scarsità di risorse animali e, quindi, a una sostituzione necessaria della provenienza di tale ripiego alimentare (cfr. Nannai, 2011).
- La fame. 1972: Il volo 571 in partenza da Montevideo (Uruguay) e diretto a Santiago del Cile si schianta sulla Cordigliera delle Ande. I sopravvissuti, allora dispersi, furono per settimane costretti a consumare i cadaveri congelati dei propri amici e familiari, prima di essere soccorsi. Così come loro, la storia dipinta da Gericault ne La zattera della Medusa (dove i marinai, al nono giorno si nutrirono dei loro compagni), mostra come la disperazione e la necessità di sopravvivere abbiano storicamente costretto l’uomo non solo a cibarsi di una carne umana, ma persino di quella di conoscenti. La disperazione momentanea non è, però, l’unica motivazione – sia gli Aztechi della Mesoamerica che le lontane popolazioni della Papua Nuova Guinea, vivendo in un territorio sfavorevole e quindi privo di grandi specie animali su cui basare il proprio consumo di carne, sembrano essersi adattati alla mancanza di proteine scegliendo una dieta antropofaga (cfr. Nannai, 2011).
- La psicosi. Jorge Beltrao Negromonte è un cinquantaquattrenne brasiliano che, insieme alla moglie e all’amante, serviva empanadas a base di carne umana. La sua motivazione? Le donne macellate erano possibili procreatrici di criminali e meritavano, di conseguenza, la morte. Infatti, non pentito, in una delle interviste ha rivelato che uccidendole, faceva un servizio all’umanità e consumando le loro carni si purificava dell’omicidio – una trama da film e opere pari al famoso musical di Broadway Sweeney Todd o alla serie di libri/film sulla figura dello psichiatra Hannibal Lecter. In un’intervista alla psicologa Chiara Camerani di Fabio Sanvitale, l’esperta spiega le possibili origini di alcuni casi simili come quello del delirio animale di Rudy Eugene (Miami, Florida) che, noncurante della folla o di essere fermato, tentò di sbranare un barbone o le probabili manie narcisistiche dell’attore porno canadese, Luke Rocco Magnotta, che non solo uccise e consumò le carni di un ragazzo, ma filmò l’accaduto e lo pubblicò online (cfr. Sanvitale).
Gli esempi forniti sono solamente tre aspetti di un’ampissima letteratura dedicata al tema dei cannibali: gli Aztechi, le popolazioni delle Papua Nuova Guinea, i Cariba (gli indigeni scoperti da Colombo), persino il ritrovamento del cranio del Circeo (di un neandertaliano) suggeriscono una pratica duratura nel tempo che continua a oggi a interessare non solo studiosi di antropologia e psicologia, ma anche curiosi fruitori dei campi più disparati, tanto che un’impresa familiare britannica (Wesker & Son Butchers) ha trovato il suo profitto nel vendere carne animale modellata così da sembrare arti e organi di origine umana.
Bibliografia
Frazer, J., Il ramo d’oro – Studio sulla magia e sulla religione, eNewton Classici, 1915
Prosperi, A., Storia moderna e contemporanea. Vol I. Dalla peste nera alla guerra dei Trent’anni, Piccola Biblioteca Einaudi, Torino, 2000
Vignolo, P., Cannibali, Giganti e selvaggi – Creature mostruose del Nuovo Mondo, Pearson Paravia Bruno Mondadori, Torino, 2000
Sitografia
Cannibalismo Rituale, Là dove il Cielo tocca la Terra, Nannai, http://albero-huluppu.blogspot.it/2011/11/cannibalismo-rituale.html
Cannibali: chi sono, cosa fanno, come pensano. Intervista a Chiara Camerani in http://www.cronaca-nera.it/2586/cannibali-chi-cosa-come-chiara-camerani
This London butcher is selling fake human meat, and it is INCREDIBLY TRAUMATIC di Jess Zimmerman in http://grist.org/list/this-london-butcher-is-selling-fake-human-meat-and-it-is-incredibly-traumatic/
Brasile, a processo tre di cannibali: cucinavano empanadas con la carne delle vittime in http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/ESTERI/cannibali_trio_brasile_empanadas/notizie/1011794.shtml
Mangia carne umana: ecco come si trasforma il corpo di un cannibale in http://quelchenonsapevi.it/mangia-carne-umana-come-si-trasforma-il-corpo-di-un-cannibale/3/
Riferimenti filmografici e televisivi
Documentario I cannibali delle Ande: La vera Storia, History Channel
Il silenzio degli innocenti, 1991, Orion Pictures