Grazia Honegger Fresco, pedagogista e Presidente del Centro Nascita Montessori di Roma fin dal 1981, è oggi considerata, in quanto sua allieva, una testimone privilegiata della pratica pedagogica ideata da Maria Montessori sulla base di studi scientifici approfonditi. Il suo impegno attraverso anni di studi e ricerca, di osservazioni e deduzioni, è stato quello di approfondire quei principi montessoriani che da sempre considerano il bambino come il “padre dell’uomo”, la cui primaria educazione pone le basi per il futuro stesso dell’umanità.
Nei suoi molteplici testi G.H. Fresco interviene sulla crescita del bambino ponendosi a metà tra la medicina e la psicologia per rispondere alle mille domande che si affollano nella mente dei genitori, degli educatori e dei caregiver in generale. La sua esperienza a contatto con l’ambiente educativo dei bambini, la sua formazione accademica fanno da sfondo a principi di pedagogia dell’infanzia che si snodano su due livelli: i bisogni formativi degli adulti (per la nuova esperienza della nascita e per l’investimento affettivo che comporta l’esperienza di cura) e la progettualità educativa del bambino nelle sue dimensioni biologiche e psichiche.
L’approccio pedagogico/scientifico alla capacità di “Essere Genitori” nei primi anni di vita, passa attraverso l’adeguamento dell’ambiente educativo alle esigenze di sviluppo del bambino, in termini di autonomia, creatività e organizzazione. Durante lo sviluppo, particolari “periodi sensitivi” (livelli bio-psichici del sistema nervoso) rendono il soggetto ben disposto ad acquisire capacità e attitudini che riguardano il movimento, il linguaggio, l’orientamento, la sensorialità. In quanto individuo bio-psichico, il bambino possiede, in modo embrionale, delle potenzialità psichiche solo in parte date dall’eredità genetica. Il linguaggio, ad esempio, che procede a sbalzi dalla nascita fino ai sei anni, trova maggiori possibilità di formarsi durante questo periodo e in condizioni educative appositamente progettate.
Le esperienze fisiche e sociali del bambino formano anche la sua mente, i suoi pensieri, la sua intelligenza, le sue emozioni. La crescita non avviene solo sul piano fisico. Una circolarità ermeneutica unisce corpo e mente, condizionandosi reciprocamente. Il bambino non nasce con una personalità o capacità intellettive date aprioristicamente. Educare fin dalla nascita diventa, quindi, un atto di responsabilità che non va affidato alla tradizione popolare o al buon senso, ma a principi pedagogici che seguono il naturale sviluppo psicofisico del bambino. Come iniziare? Considerando le prime esperienze di esplorazione e di autonomia del bambino, come esposti nell’infografica.
Bibliografia
G. H. Fresco, (1987), Essere Genitori. Le cose più importanti che occorre sapere per essere (diventare) un genitore veramente magnifico, Edizioni Red, Como