“Magre e ubriache: drunkoressia, la nuova follia made in Usa”
“Allarme drunkoressia: colpiti già 300 mila giovani in Italia”
Queste sono solo alcune delle numerose testate giornalistiche pubblicate negli ultimi due anni. Nata in USA e già dilagante anche in Italia, la Drunkoressia sembra essere un nuovo disturbo alimentare, seppur non ancora ufficialmente riconosciuto, caratterizzato da anoressia e dipendenza da alcol. Ad esserne colpiti sono principalmente i giovani, in prevalenza le ragazze, e in Italia sono già 300 mila i giovani coinvolti: questi sono i dati del Ministero della Salute. Il termine Drunkoressia sembra essere stato coniato da alcuni giornalisti del New York Times e deriva dalle parole “drunk” e “anorexia”, che equivalgono rispettivamente a “ubriaco” e “anoressia”.
La drunkoressia consiste in una restrizione alimentare, in casi gravi parliamo proprio di anoressia e si assiste a veri e propri salti dei pasti durante tutta la giornata, il tutto finalizzato e compensato da un maggior consumo di alcolici nella serata. Ridurre o evitare l’assunzione di cibo diviene dunque un fenomeno non fine a se stesso, ma strettamente legato al desiderio di poter consumare alte quantità di alcolici. L’alcol, nei casi gravi, diviene quindi l’unico apporto calorico nell’arco dell’intera giornata.
Alla base dello sviluppo della drunkoressia troviamo spesso motivazioni diverse tra uomo e donna. Un ragazzo sviluppa drunkoressia per poter consumare maggior quantità di alcolici, ubriacandosi più facilmente. Assume, cioè, ridotte quantità di cibo durante la giornata in modo tale da poter bere quantità più elevate di drink, ognuno dei quali può contenere fino ad un massimo di 500 calorie. In una ragazza, invece, le motivazioni scatenanti fanno riferimento al non voler accumulare chili, perché questo potrebbe compromettere la sua accettazione nel gruppo dei pari. Tende, quindi, ad evitare l’apporto di cibo per poter assumere alcolici senza correre il rischio di ingrassare. Si nota chiaramente come le ragazze drunkoressiche siano spesso persone ossessionate dall’aspetto fisico ed influenzate dal modello di donna perfettamente in linea presentato in TV, ed in generale dai mass media.
La drunkoressia sembra svilupparsi principalmente nel periodo universitario, poiché in questo ambiente già l’abuso di alcol, così come i disordini alimentari, sono molto diffusi.
Da una ricerca riportata sul Pennsylvania Daily, che analizzava la relazione tra studenti universitari e drunkoressia, è emerso che uno su sei studenti limita l’apporto calorico per poter consumare più alcolici. Quando la dipendenza da alcol e l’anoressia, disturbi già abbastanza gravi, si combinano tra loro, danno vita ad un mix potenzialmente letale. La drunkoressia sembra essere particolarmente diffusa nell’ambiente universitario perchè permette agli studenti di bere molto, senza mettere su peso.
Secondo un’altra ricerca condotta, esisterebbe anche una correlazione tra drunkoressia ed attività fisica. Sembrerebbe che i bevitori svolgano maggior attività fisica di quanto facciano i non bevitori. Questo sarebbe legato all’obiettivo di smaltire le calorie assunte, conseguentemente al consumo di elevate quantità di alcol, e/o compensare gli effetti negativi legati all’assunzione di alcolici.
Sembra chiaro come questo disturbo, combinazione tra digiuno ed alcol, possa portare a conseguenze decisamente allarmanti. I rischi correlati alla drunkoressia sono la somma delle conseguenze derivanti sia dall’anoressia sia dalla dipendenza da alcol. Nel breve periodo, si riscontrano conseguenze come perdita di peso, intossicazione da alcol, perdita di coscienza, difficoltà cognitive e/o scomparsa del ciclo mestruale nelle donne. Nel lungo periodo, la drunkoressia può comportare danni potenzialmente letali al cervello, al fegato, allo stomaco e/o al cuore. Da un punto di vista prettamente psicologico possono presentarsi disturbi del sonno, disturbi sessuali, ansia, depressione, irritabilità e stress o addirittura, nei casi più gravi, può svilupparsi un disturbo ossessivo compulsivo, derivato dal fatto che l’individuo arriva al punto di calcolare scrupolosamente le calorie da assumere, tra cibo e drink.
Sembra necessario avviare delle campagne di sensibilizzazione sull’argomento, in particolare all’interno degli atenei universitari, luogo in cui la drunkoressia sembra più svilupparsi e dilagarsi. Sarebbe opportuno che le università stesse organizzassero dei programmi di prevenzione perchè gli studenti riescano a comprendere a quanti e a quali danni vanno incontro assumendo alcolici a stomaco vuoto.
Caterina Fazio
Bibliografia
Lorusso E., “Allarme drunkoressia: colpiti già 300 mila giovani in Italia.”, in Panorama, 11 febbraio 2013.
“Magre e ubriache: drunkoressia, la nuova follia made in Usa.”, Libero Quotidiano, 17 aprile 2013.
“Boom di ‘Drunkoressia’ tra le ragazze Allarme per gli ‘energy drink’ ai bimbi.”, La Stampa, 18 aprile 2013.
Buenger D. (2013), “Drinking your way to success? Discovering the correlation between academic major and drunkorexic tendencies”. In Proceedings of the NCURS 2013
Adam E., Barry P. D., Anna K. et al., (2012), “Drunkorexia: Understanding the Co-occurrence of Alcohol Consumption and Eating / Exercise Weight Management Behaviors”, in Journal of American College Health
Burke S. C., Cremeens J., Vail-Smith K., Woolsey C. L. (2010), “Drunkorexia: Calorie Restriction Prior to Alcohol Consumption among College Freshman”, in Journal of Alcohol and Drug Education.
Sitografia
Pietrabissa G., “Drunkoressia”, http://www.psicologo-milano.it/disturbi-alimentari/208-drunkoressia.
Pirola M., “I disturbi alimentari meno noti.”, Opsonline, http://www.opsonline.it/psicologia-33982-disturbi-alimentari-meno-noti.html.
L’ha ribloggato su Psicologia e Sorrisie ha commentato:
Il mio articolo sulla Drunkoressia. Scoprite cos’è! 😉
Un articolo veramente interessante. Concordo che gli universitari sono un target molto suscettibile però probabilmente l’efficacia delle campagne di sensibilizzazione dovrebbe essere rivolta sopratutto ai ragazzi tra 13-18 anni considerando che ormai è quella l’età delle sbronzate.