Tutti sappiamo cos’è un Selfie: un autoscatto, generalmente realizzato con uno smartphone, che viene pubblicato su un qualsivoglia Social media. Ma cosa spinge gli individui a realizzare tali autoscatti?
Si tratta di un fenomeno che implementa il desiderio di apparire, di esternare parti di sé considerate degne di essere mostrate. Nel Web 2.0, e cioè in tutte applicazioni online che permettono un elevato livello di interazione tra il sito web e l’utente, si ha la possibilità di esibire, su larga scala, un “sé idealizzato” e virtuale: condividendo gli autoscatti migliori si esprime il bisogno della gratificazione personale con l’approvazione altrui, espressa attraverso la quantità di like che ogni Selfie riceve.
Dagli Stati Uniti arriva il dibattito intorno alla “Selfie-syndrome“ definita “un disturbo che genera eccessiva preoccupazione riguardo l’esposizione della propria immagine sui Social Media.“
Il professor Larry Rosen della California State University, all’interno del suo libro iDisorder, ha dispiegato come questo fenomeno possa essere ricondotto a caratteristiche narcisistiche. I social network, permettendo di accrescere a dismisura il “pubblico” al quale mostrarsi, rendono possibile estendere l’area di raccolta consensi ed il territorio di esposizione del proprio Sé Ideale. Secondo alcune ricerche coordinate dal professore californiano, è emerso che il “narcisista” tende ad usare i Social Network come mezzo di auto-promozione e riconoscimento. In particolare, viene riscontrata una rilevante correlazione fra il bisogno patologico di ammirazione espresso dal narcisista e la pubblicazione compulsiva dei Selfie.
Ma già nel 1980 Anthony G. Greenwald, in un articolo su American Psychologist, coniava l’espressione “The Totalitarian Ego“, paragonando il Sé a un dittatore che distorce il passato e manipola il presente, svalorizzando tutto ciò che può portare ombra alla concezione di se stessi e ipervalorizzando ciò che può darle lustro. Trasportando tale concetto sulla nostra riflessione, il compulsivo pubblicatore di “Selfie” ci appare come un fragile protagonista alla ricerca di approvazione.
Bibliografia
Amerio, P,. Fondamenti di psicologia Sociale, Bologna, Il mulino, 2007
Greenwald A., “The totalitarian Ego. Fabrication and Revision of Personal History”, in American Psychologist, Vol. 35, N. 7, Luglio 1980
Sitografia
The best computer of Science School. CompSci School and Degree Rankings : http://www.bestcomputerscienceschools.net/selfies
Barbier A., Studio di Psicologia e Psicoterapia “Persona” : http://www.psicoterapiapersona.it/2014/02/27/narcisismo-e-sindrome-da-selfie