Riporto due esempi di come il “Ponte Oltre le Mura” non sia solo ipotizzabile ma anche possibile. Nell’ottobre 2011 la Cooperativa Estia ha organizzato un week end di conoscenza e di incontro tra le due realtà: quella della Casa di Reclusione di Bollate e la città di Milano: “Fuori tutti! Il Carcere va in città.”
L’iniziativa è stata sostenuta dal Ministero della Giustizia e dalla Regione Lombardia ASL Milano1. Durante il week end, oltre che aver organizzato incontri informativi e dibattiti circa il rapporto tra carcere, territorio ed inclusione sociale, la Cooperativa ha creato degli spazi di laboratorio interattivi condotti dai detenuti stessi.
Un’altra esperienza significativa che si sta sviluppando è quella che vede coinvolti dal 2006 i Servizi Educativi della Gamec in collaborazione con la Casa Circondariale di Bergamo.
Abbattendo le barriere culturali e i limiti imposti dalla distanza sempre più evidente tra Carcere e Società, Gamec si è proposta di diventare luogo di inclusione sociale e di arricchimento personale per i detenuti. Numerosi sono le “realizzazioni artistiche”, concretizzate dentro le Mura, che sono diventate fruibili al pubblico fuori dalle Mura e sono state esposte in varie mostre presso la Gamec.