Non c’è dubbio che la rete rappresenti la vera novità, o perlomeno l’innovazione più rappresentativa, del III millennio.
Non viviamo più solo in una dimensione “reale”, è possibile al giorno d’oggi trasferirci in un mondo parallelo, immateriale e fittizio dove la nostra presenza non occupa uno spazio fisico ma è testimoniata da una serie di bit; sicuramente poca cosa rispetto alla grande complessità di un organismo umano, ma sufficiente a definire ciò che facciamo in questa nuova realtà come esistenza. Questo nuovo mondo è appunto la rete, Internet, che tuttavia almeno per ora, si basa ancora sulle nostre esperienze umane e infatti nel complesso non è cambiata la vita in sé: continuiamo a nascere, vivere e morire, piuttosto è cambiato il modo in cui sperimentiamo la vita stessa, i modi in cui comunichiamo, lavoriamo e perfino il nostro comportamento religioso.
Il web presenta assolutamente le caratteristiche adatte allo sviluppo di pratiche sociali, in un certo senso nasce proprio per bisogni di condivisione ed oggi i collegamenti sociali online si sono fatti talmente complessi e sofisticati che anche le attività religiose hanno trovato nella rete un terreno fertile e apparentemente adatto per attecchire e svilupparsi.
Le nuove tecnologie sono state spesso ridefinite dagli utenti in modo da essere più facilmente integrate nelle pratiche di gruppo e nella vita di comunità, è interessante pertanto prestare attenzione a come gli utenti, stavolta religiosi, plasmino la tecnologia per i propri bisogni. Heidi Campbell sostiene che le scelte degli utenti religiosi riguardo la tecnologia vengano negoziate attraverso modalità diverse rispetto agli altri gruppi sociali, questo perché a guidarli non sono solo desideri e bisogni ma anche una visione del mondo carica di significati spirituali [cfr. Campbell, 2005].
Christopher Helland, in un suo articolo ha presentato un modello fondamentale per la classificazione dei fenomeni religiosi apparsi su Internet, distinguendo le Religion online dalle Online religion:
- con Religion online, si intende indicare ogni realtà religiosa che si apre al web, che si manifesta nell’ambiente Internet senza subire cambiamenti rilevanti e dove la rete viene utilizzata esclusivamente come mezzo di comunicazione non mettendo in discussione la comunità che precedentemente esisteva solamente offline. Per le Religion online Internet è solo uno strumento comunicativo che mantiene un ruolo secondario.
- L’espressione Online religion, al contrario, pone l’accento proprio sulla possibilità di essere online, di essere connessi. La presenza in rete per queste realtà è determinante e condiziona la natura stessa dell’esperienza religiosa; Internet non appare solo come mero strumento ma è, come afferma Vecoli, l’ambiente necessario alla sopravvivenza (cfr. Vecoli, 2013). Il fenomeno delle Online religion può essere considerato simile alla Riforma Protestante: la chiesa e i sacerdoti non vengono più considerati importanti intermediari nella pratica religiosa. Non si necessita quindi di una gerarchia di funzione ma si basa su un livello di apertura e di pari partecipazione di tutti i membri della comunità [cfr. Helland, 2005].
Tuttavia, come affermato dallo stesso Helland, i confini tra le due categorie non si presentano netti.
Vista la natura soggettiva dell’esperienza religiosa è molto difficile determinare se alcune attività online siano o no religiose; si pone pertanto la questione sui metodi usati per stabilirlo visto che i quadri tradizionali si basano su un mondo religioso non in linea. Parlando di Religion online il problema non è determinante, dato che la rete è solo un mezzo in funzione dell’esperienza religiosa già sperimentata offline. Questo richiede molto più della capacità di fare clic su un sito. Clifford Geertz afferma che la religione, per funzionare, deve essere una parte della vita, ed in effetti per coloro che aderiscono alle Online religion spesso non c è separazione tra vita offline ed online: le attività religiose e di visione del mondo permeano entrambi gli ambienti. Internet pertanto non è un luogo altro, ma una parte integrante del vissuto quotidiano.
I gruppi religiosi tradizionali distinguono il sacro dal profano e desiderano solitamente interagire col primo tenendo le distanze col secondo perché la modernità è vista come laica, ma qualora la tecnologia non venga rifiutata essa va rinegoziata all’interno della comunità in modo di renderla accettabile. In pratica Internet viene concettualizzato ed inquadrato religiosamente, cioè ( usando le parole di Campbell) viene spiritualizzato. Ciò ovviamente prevede la creazione ed il mantenimento di tutta una retorica sulla tecnologia, nella fattispecie Internet, che viene quindi presentato come un ambiente adeguato all’uso religioso (ad esempio la tecnologia può essere giustificata in quanto “creata da Dio”).
Identificare Internet come un mezzo spirituale corrisponde al creare un discorso che lo presenti come possedente qualità speciali che facilitino le esperienze spirituali (cfr. Campbell, 2005). Internet assume un significato religioso in quanto la scelta di utilizzare la tecnologia non è solo utilitaristica ma soprattutto caratterizzata da motivazioni spirituali.
Bibliografia
Campbell, H., A., “Spiritualising the internet – undercoving discourses and narratives of religious interne usage”, in Online – Heidelberg Journal of Religions on the Internet 1.1, 2005
Geertz, C., La religione come sistema culturale. In Culter, D., R., La religione oggi, Milano, Mondadori, 1972
Helland, C., “Online religion / Religion online and virtual communitas”, in Hadden, J., K., Cowan, D., Religion on the Internet: Research prospects and promises, London, JAI Press, 2000
Cowan, D., Religion on the Internet, New York, London, JAI Press, 2000
Helland, C., “Online religion as lived religion. Methodological issues in the study of religious partecipation on the Internet”, In Online – Heidelberg Journal of Religions on the Internet, 1.1, 2005
Norris, P. e Inglehart, R., Sacro e secolare. Religione e politica nel mondo globalizzato, Bologna, Il Mulino, 2007
Pace, E., La comunicazione invisibile – Le religioni in internet, Cinisello Balsamo (MI), San Paolo, 2013
Vecoli, F., La religione ai tempi del web, Roma, Bari, GLF editori Laterza, 2013