La giovane Gisela Mota Ocampo, sindaco da appena un giorno nel Comune di Temixco, nello stato di Morelos, a 85 km a sud di Città del Messico, era pronta a combattere al fianco dei suoi concittadini la battaglia contro i narcotrafficanti.
Era pronta a dare tutta se stessa per il suo Paese, ma 24 ore dopo la vittoria alle elezioni del 1 Gennaio 2016, è stata trucidata da quattro uomini a colpi d’arma da fuoco nella sua casa. Mota era membro del gruppo di sinistra del Partito della Rivoluzione Democratica (Prd), vicino all’ex candidato presidente Andres Manuel Lopez Obrador. Dopo la sconfitta di quest’ultimo, Mota era entrata a far parte del gruppo indipendente al fianco di Graco Ramirez. Successivamente, vince le elezioni. In campagna elettorale aveva promesso ai suoi concittadini che avrebbe affrontato diversi problemi legati al crimine organizzato e narcotraffico, problemi centrali e molto gravi in Messico.
Temixco infatti, è una delle città messicane che ha il più alto tasso di criminalità a causa dei cartelli del nascotraffico. Quest’ultime spesso operano con la complicità delle autorità locali. Uno dei gruppi più aggressivi è il cartello Guerreros Unidos, accusato di essere responsabile della strage di Iguala, nello stato del Guerrero, macabro scenario presso il quale sono spariti 43 studenti che protestavano contro la corruzione e i legami tra politica e gruppi criminali nel settembre 2014.La morte di Gisela Mora è solo l’ultimo di una lunga serie di delitti le cui vittime sono state politici, amministratori, giornalisti e poliziotti.
Nel mese di marzo 2015 un’altra politica messicana, Aidé Nava González, fu rapita e decapitata nello stato di Guerrero.
Aidé Nava González invece era candidata come sindaco di Ahuacuotzingo alle elezioni locali di giugno. Anche lei, come Gisele Mota Ocampa combatteva il traffico di stupefacenti e si era schierata contro la strage di Iguala.Il suo corpo fu trovato decapitato, coperto con un lenzuolo e un messaggio di minacce (“narcomanta“). Il marito della donna, un ex sindaco, era stato già assassinato il 28 giugno del 2014 e il figlio era stato rapito nell’ottobre 2012 senza mai essere stato ritrovato.
Questi sono solo i più recenti omicidi di innocenti. La violenza è spesso considerata una conseguenza della paura, emozione universale condivisa anche dai più temerari. Paura che spesso si riversa su chi porta avanti la giustizia perché crede che il mondo possa cambiare in meglio. Ogni popolo ha bisogno di credere nel futuro del proprio Stato per contrastare il pungente Cinismo e il blando Scetticismo che sono capaci di corrodere gli animi dei più ottimisti. Ognuno di noi, ottimista o pessimista che sia, non può non essere travolto da manciate di interrogativi all’inizio di questo 2016: perché ancora oggi corruzione e omertà devono essere dei requisiti di longevità? Perché non si può diventare paladini di un mondo diverso, più giusto e più civile, senza doversi necessariamente guardare le spalle?
Gisela Mota Ocampo e Aidé Nava González continueranno la loro battaglia con l’esempio del loro sacrificio e avranno molte proseliti dietro di lei, ne sono certa. Una frase del contesto italiano grida speranza:
“Non li avete uccisi: le loro idee camminano sulle nostre gambe”
Così urlavano e scrivevano i tanti giovani in piazza a palermo nel ’93 dopo l’estate stragista del ’92 dell’uccisione dei Giudici Falcone e Borsellino e dei tanti servitori dello Stato.
Aurora Santurini
Sitografia
http://www.huffingtonpost.it/2016/01/03/messico-gisela-mota-ocampo-assassinata_n_8906660.html
http://www.giornalettismo.com/archives/1984885/gisela-mota-sindaco-narcos-uccisa/
http://www.huffingtonpost.it/2015/03/12/politica-uccisa-messico_n_6854090.html
http://droghe.aduc.it/notizia/narcoguerra+ondata+violenza+nello+stato+guerrero_131800.php