L’anno di Cipro: riunificare un paese diviso dalla storia

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Immagine tratta da pixabay.com

Il 2016 può davvero essere l’anno di risoluzione della questione di Cipro, come auspica il presidente della Commissione europea Jean-Claude Junker? Questa scommessa ha margini di incertezza ancora troppo ampi per poter azzardare previsioni: la posta in gioco è la riunificazione di un paese diviso dalla storia.

Racconto di una separazione.

Il passato di Cipro vede questa ex-colonia britannica maturare sentimenti ostili verso il governo della madrepatria nel secondo dopoguerra, fino a sfociare in richieste di unione alla Grecia. A queste aspirazioni si oppone la minoranza turco-cipriota, -presente sul territorio dal 1571, anno della conquista dell’isola da parte dell’allora Impero ottomano, e contrapposta da un punto di vista etnico e religioso alla maggioranza greco-cipriota- che cerca e ottiene protezione dalla Turchia contro tali rivendicazioni. La Gran Bretagna si adopera dunque per la ricerca di un compromesso fra le parti che si risolve nell’acquisizione dell’indipendenza da parte di Cipro sotto il controllo congiunto della Grecia, della Turchia e della stessa Gran Bretagna. Il neo-eletto governo di Makarios del 1968 si scontra, però, fin da subito con la difficile convivenza fra le popolazioni turche e greco-cipriote, situazione che sconfina in frequenti scontri interetnici e obbliga il governo a mantenere posizioni neutraliste e terzomondiste in politica estera. La Grecia, sulla quale, intanto, si era affermato un regime dittatoriale guidato da Ghizikis e Ioannidis, tenta di recuperare consensi cercando di realizzare un’unione con la nazione cipriota. Dunque il regime greco sostiene un colpo di stato ai danni di Makarios che avrà successo, ma scatenerà la reazione turca, tradottasi nell’invasione di Cipro, il che costituisce il preludio di un conflitto fra i due stati. La guerra fu evitata per volontà della Grecia, conscia della propria inferiorità militare, di conseguenza la Turchia giunge alla conquista di una porzione ingente di territorio cipriota e sostiene la nascita della Repubblica di Cipro Nord che non godrà mai del riconoscimento della comunità internazionale. A seguito di tale separazione si verificarono circostanze tragiche emblematicamente raffigurate dall’ingente trasferimento del popolo greco-cipriota dall’una all’altra parte del confine e dalle vessazioni messe in atto dalle truppe turche.

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Accordi e fallimenti.

Una volta avvenuta la divisione dell’isola, il principale tentativo di riunificazione di Cipro, prima di quello ora in corso, fu il cosiddetto piano Annan al quale lavorarono l’omonimo segretario Generale dell’ONU e l’UE. Fu sottoposto a referendum subito dopo l’entrata di Cipro all’interno dell’UE nel 2004 e, come temuto, rifletté la volontà dei ciprioti di mantenere la separazione tra le due entità politiche. Ciò che rende gli attuali negoziati differenti rispetto ai precedenti e apre uno spiraglio di fiducia rispetto alle sorti di Cipro è il collegamento di tale questione con il problema migratorio che minaccia fortemente l’Unione. In un incontro tenutosi a novembre, si ricorderà come l’UE abbia offerto 3 miliardi di dollari alla Turchia per porre un argine alle migrazioni su suolo europeo in cambio di più vigorosi negoziati per una soluzione alla divisione di Cipro.

Punti controversi per una riunificazione.

I nodi principali che oppongono le due parti riguardano i beni abbandonati dai greco-ciprioti al momento dell’arrivo delle truppe turche, il rifiuto della Turchia di riconoscere la Repubblica di Cipro, entrata a far parte dell’UE e riconosciuta dalla comunità interazionale, e la creazione di un suo esercito nazionale. La divergenza più profonda concerne, però, una questione costituzionale: la parte greca si è espressa a favore della creazione di uno stato unitario, mentre i turco-ciprioti sono schierati su una posizione più vicina all’istituzione di un ente politico più vicino a una confederazione, considerata più rispettosa delle differenze etniche che intercorrono fra i due popoli. Dal lato turco-cipriota si può riscontrare una tendenza a non voler rinunciare alla protezione da parte turca sul territorio cipriota, mentre i greci evidenziano come tale scelta farebbe della nuova repubblica un semplice protettorato turco e ciò inficerebbe la posizione cipriota all’interno dell’UE e delle altre organizzazioni internazionali di cui è parte, in quanto non potrebbe essere considerata una potenza sovrana a tutti gli effetti. L’ambito economico non è poi scevro di incognite. Per una permanenza all’interno dell’UE, infatti, è necessaria un’economia stabile e una direzione governativa forte che non può che nascere da un accordo unanimemente condiviso.

cyprus-1256099_1920Un nuovo vicino: la Turchia, l’UE e le nuove relazioni con la NATO.

La risoluzione della questione cipriota si lega inevitabilmente alla ridiscussione del rapporto UE-NATO. Se una soluzione dovesse essere presa, la Turchia si impegnerebbe non più solo a livello di dichiarazioni diplomatiche, bensì in maniera effettiva, in un progetto di maggior collaborazione fra le due organizzazioni internazionali, possibilità, questa, finora ostacolata da Ankara. La preoccupazione turca deriva dalla possibilità che quelle operazioni NATO che (secondo gli accordi Berlin +) saranno condotte sotto l’egida dell’UE possano interessare i territori confinanti con lo stato turco, anche senza il suo consenso, nel timore che ciò possa costituire una perdita di potere sul territorio o un coinvolgimento del paese. Si è tentato di esorcizzare tale paura con una intesa fra Turchia e UE che doveva esprimere una garanzia in tal senso nei confronti del governo turco in cambio di un mutamento delle posizioni espresse dallo stesso nei confronti degli accordi Berlin +. Il compromesso a cui si era pervenuti, soprattutto a seguito della mediazione di Regno Unito e Stati Uniti e conclusosi con il cosiddetto Documento di Ankara, non è stato però rispettato pienamente dall’UE sollevando nuovi timori nella nazione turca, che dunque lega adesso la risoluzione della questione cipriota a una sua eventuale approvazione e più stretta collaborazione fra UE e NATO, come accennato in precedenza. Inoltre, come è facile prevedere, un accordo fra le due metà cipriote aprirebbe un nuovo scenario incyprus-1199486_1920ternazionale che vedrebbe la Turchia sempre più prossima all’Unione Europea. Tale vicinanza è d’altronde rimarcata da più recenti accordi per cui, in cambio di una più stretta collaborazione sulla questione dei migranti, Ankara otterrebbe un’accelerazione delle trattative riguardanti la sua entrata nell’Unione. Non mancano, rispetto a tale prospettiva, diffusi scetticismi, alimentati dalla continua violazione dei diritti umani perpetuata dal governo turco, dalla mancanza di libertà di opinione e dall’incessante umiliazione dei diritti delle minoranze. Meno visibile, ma ugualmente stringente, appare la questione storico-identitaria a cui l’Unione Europea sembra ancora incapace di fornire soluzione. Cosa sia dunque l’Europa e quale siano i suoi caratteri identitari sono i quesiti la cui risposta costituisce il presupposto per accettare l’ingresso di uno stato innegabilmente “diverso” come la nazione turca. Ed è con il peso di questa domanda, che inevitabilmente si intreccia con ancor più complessi scenari internazionali, che si apre quello che ci piacerebbe chiamare “l’anno di Cipro”.

Bibliografia

Varsori, (2015), Storia internazionale. Dal 1919 a oggi. Il Mulino.

Barigazzi J. (2016), Cyprus settlement deal ‘within reach’. Politico.eu. http://www.politico.eu/article/cyprus-settlement-deal-within-reach-reunification-ali-talat-anastasiades/, ultima visita: 17/03/2016.

Theophanous, A. (2016), Reassessing the prospects for overcoming the Cyprus divide. Europesworld.org.http://europesworld.org/2015/09/11/reassessing-prospects-overcoming-cyprus-divide/#.Vu0rktLhBdg, ultima visita: 17/03/2016.

Engelen, (2016), The reunification of Cyprus and its influence on NATO-EU relations. https://www.academia.edu/7143257/The_Reunification_of_Cyprus_and_its_Influence_on_NATO_EU_Relations, ultima visita: 17/03/2016.

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