Stimolare la crescita tramite la musica. Si può?

 


Negli ultimi anni stiamo assistendo a una serie di cambiamenti riguardanti l’educazione e la formazione di bambini e ragazzi; questo ha condotto ad una maggiore attenzione e precisione per quanto riguarda lo sviluppo olistico del bambino concentrandosi non più solo su un elemento, ma su una concomitanza di più fattori determinanti per il futuro. Tra questi elementi, come caposaldo, troviamo l’attenzione verso lo sviluppo linguistico del bambino già prima della nascita e nei primi mesi di vita; la formazione del linguaggio avviene grazie agli input del mondo esterno e ai dialoghi che genitori e adulti creano con il piccolo nonostante lui ancora non comprenda bene il significato di tutte le parole.

Piaget ci parla dello sviluppo del linguaggio suddividendolo per stadi.

A partire dall’Ascolto, che viene rinforzato dal Parlato dell’adulto diamo la possibilità al bambino di affrontare le diverse fasi che lo porteranno al linguaggio: la prima fase che sarà la lallazione lo porterà ad un’autonomia che gli permetterà di unire fonemi e morfemi fino ad arrivare alla formulazione di frasi sempre più complesse. Tale sviluppo del linguaggio prescinde e prevede la creazione del pensiero critico e l’ingresso nel mondo della letto-scrittura.

Quali altre attività si possono attuare per permettere il miglioramento e il rinforzo del linguaggio e per implementare lo sviluppo di altre competenze nel bambino?

La Music Learning Theory teorizzata da E. Gordon potrebbe sicuramente  essere una valida attività che comprende al suo interno lo sviluppo della musicalità, del senso del suono e del ritmo, l’approccio con i coetanei in una situazione diversa dal gioco libero e il rafforzamento del movimento libero e non precostituito.

Questa teoria, nata e sviluppatasi grazie all’interesse dell’insegnante e musicista E. Gordon, offre uno sguardo diverso proprio in relazione all’importanza della musicalità nello sviluppo e nella crescita e all’apporto che essa ha sulla mobilità corporea del bambino da 0 a 6 anni.
La sua ricerca, fatta attraverso numerosi test attitudinali, si è evoluta venendo a creare un vero e proprio corpus educativo che andasse di pari passo con lo sviluppo motorio e con lo sviluppo linguistico teorizzato da Piaget.

Se con Piaget il percorso tende a condurre al linguaggio autonomo e alla stimolazione del pensiero, con il percorso di Gordon si vuole arrivare all’Audiation ovvero alla capacità di creare un percorso musicale autonomo. Questo si raggiunge allenando l’orecchio e la mente a suoni differenti e al riconoscimento di pattern sonori. La MLT ed i laboratori di ascolto provocano stimoli che conducono a risposte del corpo, verbalizzazione e apprendimento.
L’ascolto non è passivo, ma selezionato e costruttivo e la musica è il mezzo e il fine che può aiutare il bambino a sviluppare una sua musicalità, un buon rapporto con il suo corpo ed il ‘muoversi nello spazio’, una più ampia capacità nella produzione vocale e linguistica.

Il Metodo Gordon ha come ulteriore vantaggio quello di essere un percorso aperto, che segue il bambino fin da prima la nascita e ha la sua fondamentale tappa nei primi anni di vita grazie ai laboratori di ascolto.

Questi laboratori sono incontri finalizzati ad ampliare la musicalità del bambino grazie all’utilizzo di musica e corpo e si prefiggono come scopo quello di liberare il bambino nei movimenti, proporre stimoli musicali differenti ai quali egli può rispondere senza regole precostituite ed in base alle proprie emozioni. Si svilupperà così un ascolto variegato e differenziato che condurrà a risposte altrettanto differenti.

Il corpo si muove sulla musica rispettando quattro elementi fondamentali del movimento che sono, altrimenti, destinati a perdersi nel corso della vita in favore di movimenti eccessivamente controllati. Questi elementi sono: il flusso, il peso, lo spazio ed il tempo.
L’obiettivo della MLT è creare un popolo che ascolta musica in maniera cosciente, non semplificata o passiva; abituare all’attivismo musicale e linguistico è fondamentale per creare una coscienza critica nella quotidianità e nel rapporto con coetanei e non. Così come si crea un pensiero grazie al linguaggio, allo stesso modo si crea un pensiero nell’ascolto critico di musica che può essere esteso poi ad altra scelte nella vita di tutti i giorni, e inoltre si crea una coscienza del proprio corpo sul bambino, una capacità di movimento che esso ha innata, ma che deve essere accompagnata e sostenuta.

Selezionare questa tipologia di percorso è una scelta importante che genitori ed insegnanti possono fare per abituare, accompagnare e rafforzare le capacità innate del bambino, per ampliare il suo linguaggio corporeo, emotivo e linguistico e per arricchire le sue esperienze con situazioni che esso ricorderà per la vita e porterà con sé grazie all’impatto di queste nel quotidiano.


Valentina Zanoni

Info

 

 


Bibliografia

Jean Piaget, (2000), Lo sviluppo mentale del bambino e altri studi di psicologia, Piccola biblioteca Einaudi

E. Gordon, (2003), L’apprendimento musicale del bambino dalla nascita all’ età prescolare, Curci ed.

Conferenza stampa tenuta dal Prof. Edwin Gordon al Goethe Institut di Roma – 5 giugno 2002

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