Cos’è la Psico-oncologia? Essere Umano prima che malato 

La malattia oncologica rappresenta ad oggi uno dei problemi maggiormente rilevanti per la salute pubblica: 371mila nuove diagnosi di tumore nel 2019 [AIOM, 2019] ed entro il 2030 è previsto venga raggiunta la quota di circa 21 milioni di nuovi casi diagnosticati all’anno [GLOBOCAN, 2008].

Alla luce di questi dati si è sviluppata la necessità di gestire in maniera scientifica il vissuto psicologico legato alla malattia, spesso caratterizzato da sofferenza emozionale, ansia, depressione, ricostruzione delle proprie aspettative e del senso della vita. La malattia diviene rapidamente il centro della vita dell’individuo, ma anche di tutta la sua famiglia: tutti i soggetti coinvolti, infatti, non possono essere lasciati soli, in balìa di un approccio esclusivamente medico e farmacologico, a tratti purtroppo anche meccanicistico.

«Il ruolo della psiconcologia, disciplina organizzatasi a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso ed ancora oggi troppo poco conosciuta e valorizzata, risulta oggi quanto mai necessario sulla base dell’esperienza clinica maturata nonché dell’epidemiologia della malattia» [Grassi, 2014].

I suoi obiettivi di ricerca e di applicazione clinica riguardano quattro principali settori [Grassi, Morasso, 1999]:

  • La prevenzione e la diagnosi precoce: «comprende l’analisi delle variabili psicologiche e sociali, capaci di condizionare a vari livelli l’esposizione degli individui a fattori di rischio per le neoplasie e di quelle che interferiscono nella prevenzione e nella diagnosi precoce dei tumori» [ibidem]. Tale area comprende inoltre l’analisi e lo studio delle seguenti problematiche: le tecniche comunicative utili a migliorare le campagne informative, il ruolo delle variabili psicologiche rispetto alla compliance degli individui nelle varie fasi della malattia, l’applicazione delle competenze psicologiche nell’ambito del counseling genetico per le neoplasie a componente ereditaria;
  • La valutazione della morbilità psicosociale in oncologia e la sua prevenzione: qui si inseriscono le ricerche finalizzate ad indagare la prevalenza dei sintomi indicativi di sofferenza psicologica nei pazienti oncologici e nei loro familiari;
  • Gli interventi psiconcologici: «oltre che degli aspetti psicologici che contribuiscono a definire la qualità della vita della persona malata e dei suoi familiari, questo ambito di indagine e applicazione si occupa di studiare l’efficacia degli interventi psicoterapeutici, psicofarmacologici e riabilitativi e di analizzarne le caratteristiche» [ibidem].
  • La formazione: tale ambito riguarda da un lato gli operatori sanitari, con l’obiettivo di proporre nuovi modelli di relazione e più efficaci modalità di comunicazione con i malati e le loro famiglie, dall’altro la preparazione specialistica degli psicologi e degli psichiatri impegnati professionalmente in tale settore.

L’Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro di Genova, nel 1980 è la prima struttura del territorio italiano ad annoverare, tra le sue Unità operative, un Servizio di Psicologia orientato in modo specifico all’assistenza del paziente oncologico e dei suoi familiari [Morasso, Di Leo, 2002]. 

A Milano nel 1985 viene fondata la SIPO (Società Italiana di Psiconcologia), in seguito al crescente interesse tra le discipline medico-chirurgiche e psicologico-psichiatriche sorto alla fine degli anni ‘70.

«Essa sorge come associazione integrante le diverse figure professionali (psicologi, medici, oncologi, psichiatri, e altri operatori sanitari) che lavorano nell’ambito dell’oncologia e dell’assistenza alle persone malate di cancro ed alle loro famiglie» (www.siponazionale.it). 

La SIPO si occupa di diverse aree che si intersecano nel raggiungimento del benessere psicofisico dei vari individui coinvolti, quali [SIPO, 1998]:

  • il paziente 
  • la famiglia
  • gli operatori

Alla luce di queste considerazioni, la disciplina psiconcologica si pone come obiettivo ultimo quello di prevenire, accompagnare e supportare il paziente, la famiglia e gli operatori del settore poggiando le basi sul rigore metodologico delle scienze di cui è punto di intersezione: oncologia medica, psicologia e psichiatria. Inoltre sottolinea l’importanza di un approccio bio-psico-sociale in maniera tale da promuovere la presa in carico olistica del malato quale persona Umana e dotata di incontrovertibile Dignità

“Il malato resta sempre un essere umano. Anche infermi e disabili conservano un’inalienabile dignità” 

Papa Francesco- Giornata Mondiale del Malato 2017

 

Rossella Bottaro

Info

 

 

 

Bibliografia

Consiglio direttivo SIPO (1998). Standard, opzioni e raccomandazioni per una buona pratica in psiconcologia. Roma: Società Italiana di psico-oncologia. 

Grassi, L., & Morasso , G. (1999). Psico-oncologia: lusso o necessità? Giornale Italiano di Psico Oncologia, 1(1), 4-9.

Grassi, L. (2014). Prefazione all’edizione italiana. In M. Biondi, A. Costantini, & T. Wise, Psiconcologia (p. 7-10). Milano: Raffaello Cortina Editore.

Morasso, G., & Di Leo, S. (2002). La Psico-Oncologia: un panorama generale. IN: Formazione, Psicologia, Psicoterapia, Psichiatria- Nuove prospettive in Psico- oncologia(46). 

Sitografia

www.siponazionale.it 

http://www.siponazionale.it/pdf_2008/LINEE%20GUIDA%20SIPO.pdf

Fondazione AIOM (a cura di). I Numeri del cancro in Italia nel 2019. https://www.registri-tumori.it/cms/sites/default/files/pubblicazioni/I%20numeri%20del%20cancro%202019.pdf

http://www.vatican.va/content/francesco/it/messages/sick/documents/papa-francesco_20161208_giornata-malato.html

GLOBOCAN (2008). Summary statistics. http://globocan.iarc.fr/factsheet.asp. 

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