“Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria! Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è un’immortalità all’indietro” – Umberto Eco
I libri sono un luogo d’incontro che favorisce la nascita di nuove conoscenze che prima non si avevano a disposizione oppure erano nascoste. Queste informazioni devono essere comprese e condivise, in modo da alimentare, accompagnare e aprire nuove possibilità (Emili, 2017). Le statistiche di seguito approfondite indicano che leggere un libro è un’attività a cui gli italiani dedicano prevalentemente meno di un’ora continuativa al giorno.
Nel 2020 l’Associazione Italiana Editori (AIE), insieme al Centro per il Libro e la Lettura (Cepell) e all’istituto Pepe Research, ha condotto un’indagine da cui è emerso che la percentuale di italiani tra i 15 e i 74 anni che hanno letto almeno un libro, un e-book o ascoltato un audiolibro a marzo 2019 era il 73%, mentre a maggio 2020 è scesa al 58%. Il valore scende al 50% nei soli mesi di Marzo e Aprile. Quindi metà della popolazione coinvolta nella ricerca non ha letto neanche un libro tra marzo e aprile dello scorso anno, mentre su base annua la percentuale di questo campione si attesta al 42%.
Tra i motivi principali che sono stati indicati risultano l’assenza di tempo, la mancanza di spazi tranquilli e le preoccupazioni. Anche il numero di lettori esperti, cioè le persone che leggono almeno dodici libri all’anno, è diminuito tra il 2019 e il 2020. Se nel 2019 ammontavano a 4,4 milioni, nel 2020 il numero è sceso a 3,5 milioni. Tuttavia, durante il lockdown il 51% delle persone ha letto libri presenti nella propria biblioteca di casa. Il Rapporto Annuale 2020 condotto dall’Istat segnala che in meno di 10 anni, dal 2010 al 2019, il numero di lettori di libri è sceso dal 45,2% al 38,4% (considerando una popolazione dai 18 anni in su). Questo calo ha toccato in particolare la fascia di età tra i 35 e i 64 anni, i bambini e gli adolescenti.
I bambini e la lettura
È importante che ai bambini si cominci a leggere presto, a partire già dal primo anno di vita. Infatti, proprio durante l’infanzia, dai primi due anni di vita, il cervello è in grado di modificare la propria struttura come risposta agli stimoli, producendo molteplici connessioni tra i neuroni (Gherardi, 2014). Le parole, la voce, la lettura sono strumenti molto efficienti, al punto da poter modificare il funzionamento e la struttura del cervello (Keller et al., 2009). La narrazione, infatti, riesce ad attivare un interesse di tipo cognitivo, in termini di concentrazione e attenzione, e uno di tipo emotivo e affettivo, alla base di una lettura condivisa significativa (Hidi & Boscolo, 2006).
Di seguito vengono descritte delle tecniche che permettono di migliorare le competenze di base utili ad accrescere l’interesse verso la lettura (Blezza Picherle, 2013):
- Reading aloud, o lettura ad alta voce, sviluppata nei paesi anglosassoni intorno agli anni Ottanta, prevede che un adulto legga un libro ad un bambino, includendo momenti di partecipazione attiva e dialogata. Questa tecnica permette di migliorare il lessico, l’ascolto, la lettura, i tempi di attenzione e di concentrazione (Wolf, 2009) e la motivazione (Blezza Picherle, 2013). Nella fascia scolare la lettura ad alta voce aumenta il piacere di leggere, favorisce l’ampliamento del lessico e migliora la capacità di fare inferenze (Trelease, 2006). Un vocabolario più ricco aiuta i bambini a identificare i concetti più importanti all’interno dei testi che leggono o ascoltano. Inoltre, permette loro di cogliere con maggiore facilità e velocità le inferenze, accrescendo la comprensione del testo (Scarborough, 1998).
- Paired reading implica una lettura di coppia all’unisono e sincrone, in cui sono coinvolti gli adulti, che assumono il ruolo di tutor, e i bambini. In questo modo si vuole favorire l’automatizzazione e la fluidità della lettura, affinando la capacità di ascolto e la competenza verbale dei bambini.
- Repeated reading è un’altra tecnica molto utile, soprattutto nella fascia di età della scuola primaria (Samuel, 1979). Con questa procedura si migliora la correttezza (Begency et al., 2010) e la fluidità di lettura (Bryant et al., 2000), soprattutto negli alunni del primo triennio della scuola primaria.
- Shared reading, o lettura condivisa, aiuta i lettori emergenti a prendere confidenza con la lettura, ma può essere utile anche in tutte le fasi dell’apprendimento nella scuola primaria. Si basa sull’interazione e sulla condivisione dei significati, utili per aiutare la comprensione di una storia. Questa tecnica è molto efficace nella fascia d’età prescolare (Emili, 2017), con ricadute positive sui tempi di attenzione dei bambini, sulle loro capacità di ascolto (Zuckerman & Augustyn, 2011) e sulla comprensione del testo (Bochna, 2010).
Tutte queste tecniche di lettura, in particolar modo la paired reading e la shared reading, sono molto efficaci nell’aumentare la motivazione alla lettura (Emili, 2017). Soprattutto, la repeated reading e la paired reading sarebbero molto utili nel favorire la comprensione del testo (Blezza Picherle, 2013) e aumentare l’autostima dei lettori (Brooks, 2016). I libri sono, dunque, custodi di parole e immagini che narrano le vicende di personaggi che favoriscono l’incontro e il dialogo non solo con se stessi ma anche con gli altri.
Francesca Chiara D’Ambrosio
Bibliografia
Begeny, J. C., Laugle, K. M., Krouse, H. E., Lynn, A. E., Tayrose, M. P., & Stage, S. A. (2010). A control-group comparison of two reading fluency programs: The Helping Early Literacy with Practice Strategies (HELPS) program and the Great Leaps K-2 reading program, in School Psychology Review, 39(1)
Blezza Picherle, S. (2013). Formare lettori, promuovere la lettura: riflessioni e itinerari narrativi tra territorio e scuola, Milano, Franco Angeli.
Bochn, C. R., (2010). The impact of instruction in text structure on listening comprehension in preschool age students (Doctoral dissertation). Available from ProQuest Dissertations and Theses database.
Brooks, G. (2013). What works for children and young people with literacy difficulties, in The effectiveness of intervention schemes.
Bryant, D. P., Vaughn, S., Linan-Thompson, S., Ugel, N., Hamff, A., & Hougen, M. (2000). Reading outcomes for students with and without reading disabilities in general education middle-school content area classes, in Learning Disability Quarterly, 23(4)
Emili, E. A. (2017). Tecniche per la promozione della lettura nella scuola primaria, in Lifelong Lifewide Learning, 13(29)
Gherardi, V., (2014) Bambini che leggono prima di leggere. Esperienze educative in luoghi di lettura per bambini piccoli e genitori, Vol. 3(2)
Hidi, S., & Boscolo, P. (2006). Motivation and writing, in Handbook of writing research, 144(157)
Keller, T. A., & Just, M. A. (2009). Altering cortical connectivity: remediation-induced changes in the white matter of poor readers, in Neuron, 64(5)
Samuels, S. J. (1979). The method of repeated readings, in The reading teacher, 32(4)
Scarborough, H. S., (1998). Early identification of children at risk for reading disabilities: Phonological awareness and some other promising predictors, in B. K. Shapiro, P. J. Accardo, & A. J. Capute (Eds.), Specific Reading Disability: A View of the Spectrum, Timonium, MD, York Press
Trelease, J., (2006) The Read-Aloud Handbook, New York, Penguin Group
Wolf, M., (2009) Proust e il calamaro. Storia e scienza del cervello che legge, Milano, Vita e Pensiero
Zuckerman B. & Augustyn, M., (2011) Books and reading: evidence-based standard of care whose time has come, in Academic Pediatrics, Vol. 11(1)
Sitografia
https://www.illibraio.it/news/editoria/lockdown-italiani-libri-1386626/
Rapporto annuale 2020 (istat.it)