L’Intimate Partner Violence (IPV) è un fenomeno, da tempo conosciuto come violenza domestica, che comprende azioni violente e aggressive messe in atto da un/a partner all’interno di una relazione intima al fine di mantenere o assumere il dominio e il controllo sull’altro/a (NCAVP, 2013). L’IPV riguarda violenze e abusi su molteplici dimensioni e può assumere varie forme (Ibidem):
- dimensione emotiva-psicologica: insulti, denigrazioni, umiliazioni, stalking, minacce, microaggressioni;
- dimensione economica: ipercontrollo, limitazione alle risorse economiche, all’accesso a servizi, distruzione di proprietà e oggetti;
- dimensione fisica: aggressioni violente
- dimensione sessuale: aggressioni violente con connotazione sessuale, molestie e stupro
Come ricorda Freedberg (2006) l’IPV può presentarsi in qualsiasi relazione intima, indipendentemente dall’orientamento sessuale o identità di genere delle persone coinvolte.
L’IPV in relazioni intime di persone LGBT+ è simile a quella presente nelle relazioni intime di persone etero-cis per le dinamiche interne (es. controllo, difesa del potere, isolamento, coercizione) ma possono esserci differenze nelle dinamiche esterne (contesto socio-culturale, relazioni extrafamiliari, amicali, contesto lavorativo e scolastico, …) (Oliffe et al. 2014). Chi fa parte della comunità LGBT+ può vivere peculiari forme di IPV legate all’esperienza di distress psicologico derivante dalla relazione con il contesto ambientale in cui vivono (Pinducciu, 2019), ad esempio possono essere minacciate di outing (e quindi che il loro orientamento sessuale o identità di genere venga svelato a terzi senza il loro consenso), subire discriminazioni omolesbobitransfobiche, isolamento sociale a causa della loro identità sessuale o la privazione di risorse necessarie come l’accesso alla terapia affermativa di genere (NCAVP, 2013).
IPV in relazioni tra uomini gay e bisessuali cisgender:
Il fenomeno dell’IPV tra uomini gay e bisessuali è fortemente legato ai modelli di mascolinità e in particolare alla mascolinità egemonica, concetto che indica un modello di uomo ideale potente, aggressivo, senza paura, forte e indipendente. Non è un caso che la principale forma di IPV subita da uomini gay e bisessuali è l’aggressione fisica (NCAVP, 2013).
IPV tra donne lesbiche e bisessuali cisgender:
Un’indagine di ArciLesbica Roma (2011) ha indagato l’IPV in coppie lesbiche. È emerso che in un campione di 102 donne più della metà (62%) sentiva di aver subito un danno dopo un litigio con la partner; in quasi la metà dei casi (47%) il danno era descritto di natura psicologica, mentre la metà delle donne (50%) riportava di aver provato paura per le reazioni della partner. L’IPV all’interno di relazioni di donne (lesbiche e bisessuali) spesso non viene riconosciuta dalle stesse (Graglia, 2012) e ciò potrebbe essere dato dal fatto che nella maggior parte dei casi si tratta di violenza psicologica e non fisica (Pinducciu, 2019).
IPV in relazioni in cui almeno una persona è transgender:
È difficile riconoscere l’IPV verso le persone transgender, poiché gli abusi e le violenze potrebbero essere classificati come hate crime e non come casi di IPV (NCAVP, 2013). Nelle ricerche in ambito scientifico, spesso, non viene richiesta l’identità di genere della persona ma il sesso e non vengono considerate le esistenze delle persone transgender e non-binary (Pinducciu, 2019).
Gli studi specificatamente indirizzati verso queste identità di genere riportano che circa il 54% delle persone transgender ha subito almeno un episodio di IPV nel corso della vita e che spesso le vittime non si rivolgono alla polizia o alle strutture sanitarie per paura di subire discriminazione e violenza (Brown & Hermann, 2015).
La persona abusante nella relazione, inoltre, può abusare della vittima in riferimento a specifiche questioni (White & Goldberg, 2006) come:
- rivelare l’identità di genere,
- usare in modo denigratorio il dead name,
- dire che non sono “veri uomini” o “vere donne”,
- insultare le parti del corpo che generano disforia nella vittima,
- privare le vittime della terapie affermative di genere o elementi impiegati nell’espressione di genere (trucchi, binder, packer, vestiti, ecc.) .
Che fare?
La conoscenza specifica circa le identità di genere, gli orientamenti sessuali e l’espressione di genere può aiutare gli operatori sanitari e le forze dell’ordine a riconoscere tempestivamente le forme di IPV specifiche delle minoranze sessuali e di genere, come ad esempio la minaccia di fare outing, l’utilizzo del dead-name, la privazione di elementi necessari all’espressione di genere, ecc., in modo da favorire lo sviluppo di fiducia verso le istituzioni da parte delle persone LGBT+ e supportare le vittime di IPV (Pinducciu, 2019).
Manuela Anna Pinducciu
Bibliografia
Brown, T., N., T., & Herman, J., L., (2015). Intimate partner violence and sexual abuse among LGBT people: A review of existing research. Whashington: Williams Institute
Freedberg, P., (2006). Health care barriers and same-sex intimate partner violence: a review of the literature, Journal of Forensic Nursing, 2, 1
Graglia, M., (2012). Omofobia. Strumenti di analisi e di intervento, Roma: Carocci Editore
National Coalition of Anti-Violence Programs (NCAVP), 2013. Lesbian, Gay, bisexual, transgender, queer, and HIV-Affected Intimate Partner Violence, 2013
Oliffe, J. L., Han, C., Sta. Maria, E., Lohan, M., Howard, T., Stewart, D. E., Macmillan, H., (2014). Gay men and intimate partner violence: a gender analysis. Sociology of Health and Illness, 36(4)
Pinducciu, M. A. (2019). Intimate Partner Violence all’interno della comunità Lesbica, Gay, Bisessuale e Transgender. Rivista di Sessuologia (43)1
White, C. & Goldberg, J. (2006). Expanding our understanding of gendered violence: Violence against trans people and their loved ones. Canadian Women’s Studies, 25(1-2)
Sitografia
ArciLesbica Roma, 2011, Eva contro Eva, https://www.west-info.eu/it/coppie-lesbiche-violenza-saffoaffila-le-unghie/arcilesbica-indagine/