Il Piacere Digitale – M. Spaccarotella (La Recensione)

«Tocchiamo più volte lo schermo del cellulare che il corpo della persona amata»

Michele Spaccarotella è uno psicologo, psicoterapeuta e ricercatore romano, specializzato in sessuologia e in psicoterapia psicodinamica. Docente nel corso biennale in Psicosessuologia presso l’Istituto Italiano di Sessuologia Scientifica (IISS) e coautore del Questionario sulla Dipendenza Sessuale (QDS), da oltre un decennio si occupa di clinica e ricerca. Il piacere digitale, edito da Giunti Psychometricsè il suo libro d’esordio, saggio che appartiene alla collana intitolata “Sesso: alla scoperta del piacere”. 

Che cosa spinge le persone a scattarsi un selfie? Quanto l’autostima dipende ormai dai social? La sessualità si vive sempre allo stesso modo? Da quali pericoli dobbiamo guardarci le spalle? Il libro è un viaggio che ci accompagna attraverso la nuova era digitale, un cambiamento di paradigma ormai irreversibile che ha modificato radicalmente non solo la nostra vita quotidiana, ma anche il modo di crescere i figli, di costruire l’identità, di nutrire l’autostima e di vivere i rapporti interpersonali. In quest’opera l’autore ci prende per mano e ci racconta come sta cambiando la società, esaminando in maniera minuziosa l’impatto che ha avuto la digitalizzazione sul modo di vivere le relazioni e, in modo particolare, su quell’area decisiva della nostra vita che oggi è più confusa che mai: la sessualità

piacere digitale

Il volume è suddiviso in quattro parti:

  1. I corpi, dove si affronta il tema sempre attuale della celebrazione dell’Io attraverso il selfie, ma anche argomenti più delicati come il body shaming e il sexting, mettendo in guardia dai pericoli che si nascondono nel web, come ad esempio il revenge porn.
  2. Le relazioni, in cui l’autore ci conduce in un viaggio che va dal concetto di “relazioni liquide” di Zygmunt Bauman fino al momento della fine di una storia, passando per le “amicizie di letto”, gli amori mordi e fuggi e le nuove frontiere del tradimento nell’epoca dei social network. In questa sezione viene proposta una riflessione importante, che merita di essere sottolineata: quando si chiude una storia, dal momento che si può continuare a seguire la vita dell’ex grazie ai social, ci si può separare veramente? In altri termini: l’elaborazione del lutto, in un tale contesto, è ancora possibile? 
  3. Le applicazioni, dove vengono esplorate le nuove modalità di corteggiamento online e le app pensate proprio per combinare incontri sessuali fugaci, riflettendo su come questa modalità di vivere l’intimità porti, in realtà, ad isolarsi sempre di più. Il ricorso a tali espedienti, infatti, spesso motivato dalla presenza di elementi irrisolti all’interno della persona, tende proprio a impoverire l’individuo sul piano interpersonale. La conseguenza sarà una difficoltà sempre maggiore nel rapportarsi col mondo reale, dunque la graduale atrofizzazione della capacità d’instaurare una relazione tra individui in carne ed ossa. 
  4. Il piacere fuori controllo, ultima sezione dove l’autore ci apre la porta di una dimensione più sfrenata, presentandoci quegli aspetti meno regolati che la digitalizzazione ha portato con sé. Pornografia, sesso virtuale e dipendenza sessuale, accompagnate dal medesimo interrogativo: l’Altro, quello vero, dove sta?

I Punti di Forza:

In quest’opera si affrontano le principali tematiche nate con l’avvento dei social, emerse proprio grazie all’integrazione di internet nella nostra vita quotidiana. Selfie, ghosting, orbiting, cyberflashing, body shaming, phubbing, sexting, revenge porn, sono solo alcuni esempi. Parole (straniere) che sono ormai entrate nel nostro vocabolario, ma al tempo stesso anche svuotate di ogni significato. L’autore prova, dunque, a riempirle di senso, aiutandoci a fare nostra quella consapevolezza che è fondamentale per districarsi con cognizione in questa inarrestabile rivoluzione digitale.

Nel corso della narrazione, l’autore ci fa incontrare alcuni dei suoi pazienti, presentandoci storie di vita che ci aiutano a contestualizzare e a capire meglio gli argomenti trattati, alleggerendo l’esposizione e permettendo un’identificazione più immediata. L’autore ha inserito anche alcuni semplici esercizi per favorire, nel lettore, una maggiore autoconsapevolezza, insieme a delle scale di autovalutazione come, ad esempio, la Selfitis Behaviour Scale (SBS), con l’obiettivo (non diagnostico) di promuovere una riflessione sui propri comportamenti. Nel caso specifico, parliamo del bisogno di scattarsi dei selfie

Il merito di questo volume è quello di rendere immediatamente visibile come, dietro i molteplici vantaggi che internet è in grado di offrire, si celi sempre il rischio di depauperare ed alterare in modo anche molto significativo il funzionamento della persona, nonché il suo rapporto col mondo esterno. Questo perché ciò che viene davvero rinforzato non è affatto il contatto sociale, bensì l’isolamento. Un’opera scritta su un equilibrio precario, ma mantenuto sempre ben saldo dall’inizio alla fine: quello tra l’apertura verso l’era digitale e il rispetto di noi stessi. Ben vengano, dunque, la tecnologia e i social network, purché restino un mezzo e non il fine. L’uso consapevole ne costituisce la linea di demarcazione.

Il testo è scorrevole e il linguaggio facilmente comprensibile. Un libro adatto a tutti indipendentemente dal tipo e dal livello di formazione. In modo particolare, trattandosi di un saggio in cui le fonti sono sempre citate ed essendo corredato di una ricca bibliografia, il testo si presta bene a fungere da riferimento bibliografico sia per tesi sia per articoli. Per i colleghi psicologi, vale la pena ricordare che questo volume è stato accreditato per l’ECM, per cui acquistando il corso eBook ECM tramite la piattaforma Giunti Psychometrics, permette il riconoscimento di 10 crediti.

Gloria Rossi

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